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Mostra a Palazzo del Trono

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Dal Primo agosto 2008, le opere di Marcello Ciampa saranno esposte a Palazzo del Trono, Cetraro (CS).

I dipinti più recenti saranno al centro dell'esposizione, affiancati da una piccola parte della produzione degli ultimi anni.  C'è una continuità tematica, pressochè totale che accomuna le nuove opere,  con quelle datate 2006-2007, eppure questa volta vengono messe in campo nuove energie.  


" Si tratta di un opera centrale rispetto ai temi della mostra:
Il Pentito è il prodotto del confronto tra stato e anti-stato. Cresce nelle file di un'organizzazione mafiosa e si realizza diventando un collaboratore di giustizia. Viviamo in una socetà che alleva criminali utilizzandoli poi nell'atto del  loro pentimento. Forse la funzionalità ha sostituito definitivamente la verità.
"

 Il Pentito.

Olio su tela encustizzato 120x150

L'Imperatrice e il Pentito

L'Imperatrice ha una protesi di legno al posto della gamba destra e si presenta alla gente con un grosso cazzo di gomma. Ha labbra di rossetto ed il volto indurito dal tempo. Porta i tacchi della vanità ed una piccola fede per servire le pozioni. Il fogliame decora la carogna, sensuale nella sua bruttezza. Non c'è un punto di cedimento nella sua personalità.

Lei è l'Imperatrice, sorella del capo-clan, contesa dai politici potenti.
Lei è l'aria tiepida che avvolge le cene d'affari dei padroni del denaro.
Lei è lo stato e l'anti-stato è la mafia e il pentito. E' la madre della madonnina che indossa gli slip sotto i veli.

Siamo armati di coltello perchè abbiamo paura del pennuto, non basta possedere una pecora per formare una famiglia. E' L'ora della preghiera, ma chi può rispondere alla domanda - Chi ha ucciso Aldo Moro?? -
I Terroristi,  La politica,  La chiesa,  La mafia... - chi è il vero responsabile?? -

Solo l'imperatrice conosce la risposta, ma è un dipinto e non può rispondere. 


M. Ciampa






La pittura di Marcello Ciampa

di Carmine Leta

 

 

Accostarsi alla pittura raffinata di Marcello Ciampa, conduce ad una sorta di trance intellettuale che procede per visioni nette dell’essere umano, colto nelle sue identità particolari, nel suo manifestarsi come somma di stereotipi distorti, caricaturati, sublimati, trasfigurati.

Tecnicamente dotato, l’artista ha assorbito i numerosi linguaggi pittorici del passato, maturando uno stile tagliente, dal carattere lucido e onirico ad un tempo.

Il suo simbolismo, se si vuole, postmoderno, dissemina motivi ricorrenti facilmente individuabili, anche se spesso non altrettanto leggibili, in tutta la sua produzione. Le sue tele risultano concatenate l’una all’altra come in un mazzo di tarocchi (è l’autore stesso che lo suggerisce esplicitamente) e l’osservatore viene spinto a rapportarsi ad esse, ad interpretarle, di volta in volta diversamente, seguendo il suo umore, il suo stato d’animo momentaneo.

C’è una suggestione esoterica latente, un’atmosfera d’iniziazione, che prende la testa e solo dopo la pancia dell’osservatore che, se ha il coraggio di non fuggire spaventato, si troverà inevitabilmente ad interrogarsi, a porsi domande, con il timore e la riverenza dovuti, come di fronte ad un alchimista, una chiromante, un mago, come di fronte a se stesso.


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scritto da coloricaldiesangue3discussione correlata2008-07-21 15:58:02